Qui di seguito il resoconto stenografico di seduta, nonché il video, dell’Intervento in Aula Senato della Repubblica del Presidente di FederLab Italia concernente la proroga del tariffario “Balduzzi” ai sensi del Decreto Milleproroghe.
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Legislatura 17ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 400 del 26/02/2015
(Bozze non corrette redatte in corso di seduta)
RESOCONTO STENOGRAFICO
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il senatore D’Anna per illustrare la questione pregiudiziale QP2. Ne ha facoltà.
D’ANNA (GAL (GS, LA-nS, MpA, NPSI, PpI)). Signor Presidente, più che per una illustrazione di carattere giuridico, intervengo perché vorrei spiegare una cosa a questa Assemblea. Ne prevedo già gli esiti, ma è giusto che, prima che si voti, la gente sappia cosa vota, secondo il motto famoso di Luigi Einaudi: conoscere per deliberare.
Ebbene, nella qualità di rappresentante di una grande associazione di categoria, devo rendervi partecipi del fatto che in questo decreto legge, oltre alla violazione degli articoli 102 e 113 della Costituzione, per violazione di un giudicato, oltre alla violazione degli articoli 3 e 24 della Costituzione stessa, si sta perpetrando la reiterazione di una norma che il giudice amministrativo ha ritenuto ammissibile in quanto temporanea, considerandola mal determinata e assolutamente in violazione della legge che regola la materia. Siamo infatti nella condizione per cui migliaia di strutture sanitarie, accreditate presso il servizio sanitario nazionale, vengono retribuite con tariffe che non sono state redatte secondo criteri di legge, ma che vengono ritenute vigenti e tuttora valide, con grande nocumento per i livelli occupazionali e per la qualità delle prestazioni sanitarie rese all’utente, in quanto tale norma aveva una vigenza limitata nel tempo, a due anni, e sarebbe dovuta scadere il 31 dicembre 2014.
Si tenga conto che questa materia, da ben 19 anni – lo ripeto: 19 anni! – è lasciata al libero arbitrio, non avendo mai nessun Governo voluto determinare i criteri e le modalità attraverso i quali si possano indicare le tariffe di remunerazione delle prestazioni sanitarie. Nonostante sia stata prevista e insediata una commissione, ai sensi del cosiddetto decreto Balduzzi del 2010, che in 6 mesi – dicasi: 6 mesi! – avrebbe dovuto produrre questi criteri – non le tariffe, ma i criteri attraverso i quali si sarebbero poi dovute determinare le relative tariffe di retribuzione, in costanza della qualità delle prestazioni – tale commissione non ha prodotto altro che il verbale di insediamento. Dunque ci troviamo, da un lato, con uno Stato che eroga prestazioni identiche, con costi quattro, cinque, sei, fino a dieci volte superiori, e dall’altro lato abbiamo un comparto che viene remunerato a tariffa predeterminata e dopo 19 anni non si trova il tempo per stabilire quali sono i criteri più idonei per determinare il costo esatto delle prestazioni.
Questo è un esempio classico dello statalismo: ciò che viene gestito in nome dello Stato gode di diritti e di privilegi illegittimi, che vengono ritenuti normalmente in uso, perché è lo Stato a determinare la produzione di queste attività. Ciò vale anche per i requisiti organizzativi: ho più volte denunciato in questa Assemblea che l’80 per cento delle strutture sanitarie a gestione statale è privo del decreto di apertura e funzionamento previsto dalla legge, ovvero non possiede i requisiti minimi previsti dalla legge per erogare quelle prestazioni. Se ciò avvenisse in una struttura non statale, i NAS provvederebbero a chiudere tali strutture e a denunciare i titolari delle stesse. Quindi il comparto statale eroga prestazioni senza i requisiti minimi previsti dalla legge, né quelli tecnologici, né quelli strutturali, né quelli strumentali, né quelli organizzativi.
Di converso, mentre da questo lato della barricata, in nome della superiore etica dei fini, paghiamo a piè di lista e paghiamo cinque, sei, sette, otto volte in più, dall’altro lato non troviamo né il tempo né il modo per dare una corretta determinazione dei criteri attraverso i quali deve essere individuata una tariffa per pagare il comparto accreditato.
Mi chiedo se un cittadino possa avere garanzie di qualità diverse per la stessa prestazione, se possa esistere un sistema concorrenziale laddove allo Stato cinico e baro è consentito di non possedere gli stessi requisiti o di non rispettare le stesse leggi e di converso all’altro competitore vengono tagliate del 35 per cento tout court e senza spiegazioni le tariffe di remunerazione e si reitera all’interno del mille proroghe la vigenza di quello che il tribunale amministrativo ha accettato nella misura in cui quella norma era ritenuta transitoria.
Capisco che voi voterete secondo la maggioranza: non si può certo fermare il mille proroghe perché c’è qualche decina di migliaia di strutture e qualche centinaio di migliaia di operatori che hanno il marchio d’infamia del cosiddetto privato, che possono anche fallire, tanto gli imbroglioni si arrangiano, signor Presidente, perché se c’è qualcuno che finge di pagare, ci sarà anche qualcuno che finge di lavorare e di mantenere gli standard di qualità.
Nella disattenzione più assoluta, volevo richiamare l’attenzione della Presidente della Commissione sanità, la quale sta elaborando insieme al ministro Lorenzin la Magna Charta della nuova risoluzione sanitaria, sul fatto che se non si determinano i criteri per la corretta retribuzione delle prestazioni, le prestazioni sono una fetenzia, perché stiamo autorizzando i ladri a rubare perché abbiamo un cialtrone che si chiama Stato, che in vent’anni non riesce a determinare i criteri per retribuire quello che correttamente e legittimamente è qualitativamente idoneo ad essere erogato ai malati e a coloro che utilizzano il Sistema sanitario.
Vedo qui il senatore Formigoni, a cui va dato atto che è stato fatto passare per quello che non è, perché nella sua Regione queste cose si fanno una volta l’anno: si determinano i criteri, si garantisce la qualità delle prestazioni. Nelle altre parti d’Italia invece deve vigere lo strumento dello statalismo: tutto quello che fa lo Stato deve essere fatto in spregio dell’economicità e della qualità e quindi anche della legge stessa.
Voi oggi quindi prorogate per un altro anno la licenza agli imbroglioni di continuare ad imbrogliare e per un altro anno prorogate allo Stato la licenza di erogare prestazioni senza requisiti, che vi costeranno fino a dieci volte in più.
Se questo non è motivo di incostituzionalità e voterete come voterete per disciplina di partito, non vi meravigliate poi che la sanità italiana, soprattutto da Roma in giù, sia un carrozzone clientelare che non funziona. Forse anche questo è funzionale a quel clientelismo statocentrico che vede nei medici, nei paramedici e negli infermieri quel pabulum dal quale attingere voti a scapito e sulla pelle dei cittadini. (Applausi dai Gruppi FI-PdL XVII e LN-Aut).
Clicca qui per visualizzare il testo della Pregiudiziale di Costituzionalità, per violazione degli artt. 3, 24, 102 e 113 della Costituzione Italiana, riguardante il Disegno di Legge n. 1779 (proroga della validità delle tariffe di massime di remunerazione delle prestazioni erogate dalle strutture sanitarie accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale).
Agenzie di Stampa disponibili:
DL MILLEPROROGHE, IN AULA SENATO ESAME QUESTIONI PREGIUDIZIALI
(Public Policy) – Roma, 26 feb – Dopo gli interventi delle due relatrici al dl Milleproroghe, Doris Lo Moro (Pd) e Federica Chiavaroli (Ap), in aula al Senato è iniziata la discussione delle questioni pregiudiziali al provvedimento. Al momento sono state presentate due pregiudiziali a firma della capogruppo del Gruppo Misto ed esponente Sel, Loredana De Petris, e il senatore Gal, Vincenzo D’Anna. (Public Policy) @PPolicy_News SOR 261029 Feb 2015
Milleproroghe: D’Anna (Gal), dl incostituzionale
(ANSA) – ROMA, 26 FEB – “Il decreto Milleproroghe è incostituzionale. L’utilizzo della normativa d’urgenza per questo provvedimento, che presenta svariati profili di criticità, trova infatti giustificazione soltanto politica. Inoltre, all’articolo 7 si trova la proroga delle tariffe per la remunerazione delle strutture eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale con oneri a carico del Ssn, in netto contrasto con più disposizioni contenute nella Carta Costituzionale”. Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, illustrando nell’Aula di Palazzo Madama la questione pregiudiziale di Costituzionalità presentata al decreto. “Le tariffe per la remunerazione delle strutture eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale con oneri a carico del Ssn – spiega il senatore – sono state infatti stabilite con il decreto del ministro della Salute del 18.10.2012, con validità fino al 31.12.2014. In merito si sono pronunciati in modo definitivo il Tar e il Consiglio di Stato che hanno definito legittime queste tariffe solo perché temporanee. Va da sé che non possono essere prorogate per legge se non violando gli articoli 102 e 113 della Costituzione. E’ da quasi 20 anni che il ministero della Salute non trova il tempo per definire i criteri di determinazione delle tariffe e l’apposita commissione insediata da due anni è ferma al palo. Capisco che non potete fermare il milleproroghe per qualche decine di migliaia di operatori privati che magari falliranno. Oggi prorogate la licenza all’imbroglione di continuare a imbrogliare e allo Stato la possibilità di fare prestazioni senza requisiti che vi costeranno dieci volte in più. Se voterete come voterete per disciplina di partito poi non meravigliatevi se la sanità italiana è solamente un carrozzone che dilapida denaro”. (ANSA). PH 26-FEB-15 11:14 NNNN
MILLEPROPROGHE: D’ANNA”PROROGA TARIFFE STRUTTURE SSN E’ INCOSTITUZIONALE”
Il senatore sul decreto Milleproroghe Roma, 26 feb. (askanews) – “Il decreto Milleproroghe è incostituzionale. L’utilizzo della normativa d’urgenza per questo provvedimento, che presenta svariati profili di criticità, trova infatti giustificazione soltanto politica. Inoltre, all’articolo 7 si trova la proroga delle tariffe per la remunerazione delle strutture eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale con oneri a carico del Ssn, in netto contrasto con più disposizioni contenute nella Carta Costituzionale”. Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, illustrando nell’Aula di Palazzo Madama la questione pregiudiziale di Costituzionalità presentata al decreto. “Le tariffe per la remunerazione delle strutture eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale con oneri a carico del Ssn – spiega il senatore – sono state infatti stabilite con il decreto del ministro della Salute del 18.10.2012, con validità fino al 31.12.2014. In merito si sono pronunciati in modo definitivo il Tar e il Consiglio di Stato che hanno definito legittime queste tariffe solo perché temporanee. Va da sé che non possono essere prorogate per legge se non violando gli articoli 102 e 113 della Costituzione. E’ da quasi 20 anni che il ministero della Salute non trova il tempo per definire i criteri di determinazione delle tariffe e l’apposita commissione insediata da due anni è ferma al palo”. “Capisco che non potete fermare il milleproroghe per qualche decine di migliaia di operatori privati che magari falliranno. Oggi prorogate la licenza all’imbroglione di continuare a imbrogliare e allo Stato la possibilità di fare prestazioni senza requisiti che vi costeranno dieci volte in più. Se voterete come voterete per disciplina di partito poi non meravigliatevi se la sanità italiana è solamente un carrozzone che dilapida denaro”, conclude. Vlm 261105 FEB 15
D’Anna (Gal): proroga tariffe strutture Ssn è incostituzionale
ROMA (ITALPRESS) – “Il decreto Milleproroghe e’ incostituzionale. L’utilizzo della normativa d’urgenza per questo provvedimento, che presenta svariati profili di criticita’, trova infatti giustificazione soltanto politica. Inoltre, all’articolo 7 si trova la proroga delle tariffe per la remunerazione delle strutture eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale con oneri a carico del Ssn, in netto contrasto con piu’ disposizioni contenute nella Carta Costituzionale”. Cosi’ il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Liberta’, illustrando nell’Aula di Palazzo Madama la questione pregiudiziale di Costituzionalita’ presentata al decreto. “Le tariffe per la remunerazione delle strutture eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale con oneri a carico del Ssn – spiega il senatore – sono state infatti stabilite con il decreto del ministro della Salute del 18 dicembre 2012, con validita’ fino al 31 dicembre 2014. In merito si sono pronunciati in modo definitivo il Tar e il Consiglio di Stato che hanno definito legittime queste tariffe solo perche’ temporanee. Va da se’ che non possono essere prorogate per legge se non violando gli articoli 102 e 113 della Costituzione. E’ da quasi 20 anni che il ministero della Salute non trova il tempo per definire i criteri di determinazione delle tariffe e l’apposita commissione insediata da due anni e’ ferma al palo. Capisco che non potete fermare il milleproroghe per qualche decine di migliaia di operatori privati che magari falliranno – sottolinea D’Anna -. Oggi prorogate la licenza all’imbroglione di continuare a imbrogliare e allo Stato la possibilita’ di fare prestazioni senza requisiti che vi costeranno dieci volte in piu’. Se voterete come voterete per disciplina di partito poi non meravigliatevi se la sanita’ italiana e’ solamente un carrozzone che dilapida denaro”. (ITALPRESS). sat/com 26-Feb-15 10:49 NNNN
MILLEPROPROGHE, D’ANNA (GAL): PROROGA TARIFFE SSN È INCOSTITUZIONALE
(9Colonne) Roma, 26 feb – “Il decreto Milleproroghe è incostituzionale. L’utilizzo della normativa d’urgenza per questo provvedimento, che presenta svariati profili di criticità, trova infatti giustificazione soltanto politica. Inoltre, all’articolo 7 si trova la proroga delle tariffe per la remunerazione delle strutture eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale con oneri a carico del Ssn, in netto contrasto con più disposizioni contenute nella Carta Costituzionale”. Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, illustrando nell’Aula di Palazzo Madama la questione pregiudiziale di Costituzionalità presentata al decreto. “Le tariffe per la remunerazione delle strutture eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale con oneri a carico del Ssn – spiega il senatore – sono state infatti stabilite con il decreto del ministro della Salute del 18.10.2012, con validità fino al 31.12.2014. In merito si sono pronunciati in modo definitivo il Tar e il Consiglio di Stato che hanno definito legittime queste tariffe solo perché temporanee. Va da sé che non possono essere prorogate per legge se non violando gli articoli 102 e 113 della Costituzione. E’ da quasi 20 anni che il ministero della Salute non trova il tempo per definire i criteri di determinazione delle tariffe e l’apposita commissione insediata da due anni è ferma al palo. Capisco che non potete fermare il milleproroghe per qualche decine di migliaia di operatori privati che magari falliranno. Oggi prorogate la licenza all’imbroglione di continuare a imbrogliare e allo Stato la possibilità di fare prestazioni senza requisiti che vi costeranno dieci volte in più. Se voterete come voterete per disciplina di partito poi non meravigliatevi se la sanità italiana è solamente un carrozzone che dilapida denaro”. (Sis) 261141 FEB 15