“A Salerno è vietato ammalarsi a marzo, perché la Regione non è in grado di governare la spesa sanitaria”. A puntare il dito contro il governatore della Campania Vincenzo De Luca è Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, l’associazione di categoria maggiormente rappresentativa dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati, con oltre 2mila strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale (di cui 700 solo in Campania), che propone l’adozione di un tetto unico regionale e l’adeguamento del budget al reale fabbisogno.”A Salerno è vietato ammalarsi a marzo, perché la Regione non è in grado di governare la spesa sanitaria”. A puntare il dito contro il governatore della Campania Vincenzo De Luca è Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, l’associazione di categoria maggiormente rappresentativa dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati, con oltre 2mila strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale (di cui 700 solo in Campania), che propone l’adozione di un tetto unico regionale e l’adeguamento del budget al reale fabbisogno.
Presidente, come è possibile che già ci ritroviamo punto e accapo?
“Ancora una volta l’incapacità di programmazione della Regione Campania si manifesta in danno dei cittadini. A Salerno non ci si può ammalare nel mese di marzo, a Napoli ancora peggio, a metà febbraio i soldi sono finiti. Quando il presidentissimo e quasi ex commissario alla sanità deciderà finalmente di adottare un tetto unico regionale ed uno stanziamento economico adeguato alle reali necessità della gente che rappresenta forse questo andazzo indegno di una regione civile potrà finalmente avere fine”.
Eppure era stato proprio il governatore a contestare questo metodo di conteggio introdotto dall’ex commissario.
“Non si capisce perché la regione si ostini a mantenere in piedi un meccanismo di ripartizione che non funziona ed inoltre è iniquo., così come perché non adotta un meccanismo che eviti disparità e raggruppi a livello regionale il monitoraggio del consumo delle prestazioni”.
Cos’altro si potrebbe fare?
“Si potrebbero utilizzare i fondi per l’abbattimento delle liste di attesa per incrementare le disponibilità per le strutture che sono efficienti ed efficaci e che sono in grado di rispondere alle necessità dei pazienti in modo puntuale e con una qualità media altissima?. Ma la regione non è in grado di governare la spesa sanitaria. Questo è quanto emerge dai dati oggettivi che si incaricano sempre di sbugiardare le promesse vane”.