Perché Biologi possono effettuare prelievi capillari e venosi
“Ho presentato in Consiglio regionale una mozione che impegna il governatore e la giunta a emanare i provvedimenti opportuni per concedere, ai sensi della circolare Sirchia (8 luglio 2002), anche ai biologi specializzati o formati (attraverso adeguato percorso teorico-pratico certificato da Asl o Regione) di poter effettuare prelievi capillari e venosi nelle strutture di laboratorio e nei centri diagnostici abilitati”. Lo dichiara la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Barbara Mazzali.
“Dal 2002 a oggi – spiega l’esponente dell’assemblea lombarda – la quasi totalità delle regioni italiane ha recepito la circolare Sirchia. E’ necessario, pertanto, che anche la nostra si adegui colmando, in tal modo, una lacuna la cui necessità è fortemente sentita dai professionisti biologi attivi nel settore laboratoristico-diagnostico e che da tempo, ormai, sono entrati a far parte del novero delle professioni sanitarie. Ringrazio l’assessore Giulio Gallera per aver incontrato i rappresentanti dell’Ordine dei biologi e per aver ascoltato le loro istanze”.
Oltre a disciplinare la presenza di un medico all’interno dei laboratori (o a prevederne comunque la reperibilità) la mozione della consigliera Mazzali prevede anche l’obbligo, per i biologi che intendano specializzarsi in tale attività, di seguire un corso dedicato alle tecniche di intervento di primo soccorso, in modo così da fronteggiare eventuali casi di malore da parte dei pazienti che si sottopongono ai prelievi.