ZCZC4262/SXR OCZ67656_SXR_QBXU R CRO S45 QBXU – (ANSA) – CATANZARO, 28 MAR – “Cosa aspetta il commissario alla Sanità della Regione Calabria ad avviare una seria programmazione del volume regionale delle prestazioni sanitarie?”. Lo chiede Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, l’associazione di categoria, è scritto in una nota, maggiormente rappresentativa dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatori privati con oltre duemila strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale, denunciando “l’esaurimento, immancabile, del budget ben prima del previsto” con il conseguente “sforamento dei tetti di spesa”. “Un fatto – prosegue – che comporta gravi ricadute sulla pelle dei cittadini calabresi i quali si ritrovano costretti a pagare di tasca propria analisi cliniche ed esami di laboratorio oppure a sobbarcarsi lunghe liste d’attesa negli ambulatori pubblici. Togliere soldi alla specialistica per darli alle case di cura, negare l’erogazione del volume di prestazioni effettivamente richiesto dall’utenza significa implementare la spesa sul versante dei ricoveri ospedalieri, ovvero aumentare il costo dell’assistenza sanitaria. Circostanza, questa, che, in una regione come la Calabria, alle prese con il piano di rientro dal debito sanitario, rappresenta un grave errore”. “Mentre, infatti, le regioni virtuose incentivano le attività territoriali a decremento dei ricoveri ospedalieri – conclude Lamberti – in Calabria, dove il livello medio delle prestazioni erogate è di gran lunga inferiore rispetto a quello nazionale (7 rispetto a 12), avviene l’esatto contrario e questo non è più sostenibile”. (ANSA). COM-SGH/FLC 28-MAR-18 14:48 NNNN