CATANZARO. “Il Tar, con una nuova ordinanza, ha sospeso ancora una volta il decreto di assegnazione delle risorse per la specialistica ambulatoriale 2018, dopo aver già sentenziato, solo un mese fa, che i provvedimenti del commissario ad acta Massimo Scura erano irragionevoli, infondati e in violazione del diritto alla salute dei calabresi”. Lo dichiara, in una nota, Alessia Bauleo, responsabile di Federlab Calabria, associazione rappresentativa dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati. “Abbiamo subito tagli drastici – spiega – che precludono ai calabresi l’accesso ad esami sanitari già nettamente insufficienti. Un’intera rete di aziende è stata messa in ginocchio, mortificata nella propria professione da un rappresentante del governo di fatto legittimato ad offendere il lavoro di migliaia di medici, biologi e operatori del Sistema Sanitario eppure Scura è ancora al suo posto. Cosa aspetta il ministro Grillo a rimuoverlo?”.
“Il commissario Scura – gli fa eco Gennaro Lamberti, presidente nazionale di Federlab – è convinto che un intero settore di prestazioni sanitarie, fondamentali per soddisfare i livelli minimi di assistenza, non siano invece necessarie per i calabresi”. “In questo scenario allarmante – rincara la dose Lamberti – ci chiediamo quante persone debbano prima morire, emigrare o perdere il lavoro e quante aziende debbano chiudere prima di potersi meritare un intervento del cosiddetto governo del cambiamento. Ci chiediamo come si possa consentire ancora una volta che i calabresi abbiano, come unica via d’uscita, i ricorsi plurimi ai Tribunali, che avranno come inevitabile conseguenza l’ulteriore incremento del debito della Regione”.
“E’ giunto il momento di dire basta – rilancia Bauleo – non si può più tollerare che, persino con una sentenza che ne boccia l’operato, si consenta al commissario Scura di poter imporre nuovi decreti fotocopia dei precedenti già annullati”. “Ci sentiamo umiliati e preoccupati: al momento si sta solo ventilando un aumento delle tasse, un nuovo blocco del turnover per le strutture pubbliche, la riduzione delle strutture accreditate e addirittura forti limitazioni per i calabresi che hanno necessità di curarsi fuori regione! Evidentemente vogliono aiutarci, si, ma a morire in casa nostra” conclude la rappresentante di Federlab Calabria.