
«Angelucci e Verdini? L’accordo riguarda una proposta di legge La nomina? Punto su Cinque»
Senatore D’Anna, in questi giorni tutti vittime di fuorionda? Lei, De Luca.
«Eravamo d’accordo che non avrebbero ripreso gli incontri privati. E invece, con un microfono direzionale, hanno carpito qualche passaggio della conversazione. Ma posso spiegare tutto».
Anche l’epiteto di «coglione» al commissario Polimeni? E di «trastolatore» al vice D’Amario?
«Sì, anche quelli. Sono giudizi che confermo. Polimeni è un coglione, anzi la radice quadrata di un coglione. D’Amario è un maneggione, uno che tratta le questioni dal punto di vista politico, che fa propaganda per il Nuovo Centrodestra. La differenza è che dall’ombelico di Polimeni sgorga acqua santa, da quello di D’Amario no perché è più pragmatico, diciamo…».
Non le sembra di essere troppo severo?
«Niente affatto. Per colpa loro i 30 milioni che De Luca stava per sbloccare non sono mai andati ai centri convenzionati».
I 30 milioni del «messaggino di Lotti»?
«Proprio così. Sono soldi che il presidente della Regione avrebbe voluto stanziare per coprire, fino al 31 dicembre, le prestazioni fornite dai centri convenzionati rivolte a malati oncologici, diabetici, disabili. Questo perché i calcoli sono stati sbagliati, i soldi sono finiti e la gente non può curarsi. O peggio; se vuole farlo, deve pagare di tasca propria. De Luca aveva trovato una soluzione per non interrompere le prestazioni, ma Polimeni e D’Amario si sono opposti. Se ne devono andare».
Allora meglio avere un governatore-commissario, come prevede la nonna battezzata da qualcuno «ad De Lucani»?
«Certo. L’anno prossimo De Luca procederà con un’attenta e reale analisi dei fabbisogni delle prestazioni sanitarie stanziando le risorse necessarie, cosa che non hanno fatto Polimeni e D’Amario».
Perché secondo lei?
«Per inerzia, pigrizia, indolenza, incapacità. Scelga lei. Io so solo che alla fine l’unico accordo siglato da De Luca, per effetto dell’unica deroga concessa dai commissari, è stato con le case di cura, che garantiranno le prestazioni fino al 31 dicembre con uno sconto del 30 per cento sulle tariffe. Ai centri convenzionati, invece, non è andato neppure un centesimo».
Nell’incontro con Falanga, Schiavone e Crispino ad un certo punto lei parla anche di nomine accennando ad «un accordo con Angelucci e Verdini» sull’incarico ad un tecnico.
«L’accordo con Angelucci e Verdini riguarda una proposta di legge grazie alla quale anche le strutture pubbliche, oggi pagate a pie di lista, saranno soggette a tariffa come quelle private che, tanto per essere chiari, costano da 3 a 5 volte in meno».
Nel fuorionda, però, lei non parla della proposta di legge ma di una nomina.
«La nomina è quella di Ettore Cinque. Ecco qua. Un tecnico, una persona capace, perbene».
E quando lei dice «la mandiamo via» a chi si riferisce?
«A Polimeni».
No, lei dice «la mandiamo via», alludendo ad una donna. Di chi si tratta?
«Guardi che intendo Polimeni. E poi non è mica una congiura di palazzo».