Nei giorni 5 e 6 aprile si svolgerà presso l’Università Roma Tre in via Ostiense a Roma un convegno internazionale sui modelli di welfare sanitario in cui studiosi e rappresentanti delle istituzioni sono chiamati a cimentarsi nell’analisi delle novità della legislazione italiana meditate attraverso il raffronto con quanto accade in altri Paesi, europei e non, in cui il sistema dei diritti che vengono in gioco nella materia sanitaria si intreccia con il sistema di valori ed interessi che occorre coniugare in un’ottica di sostenibilità economico-finanziaria e di equilibrio costituzionalmente obbligato.
«La sfida è assai impegnativa – sottolinea il Prof. Guerino Fares, docente di diritto sanitario e farmaceutico nella Terza Università di Roma e promotore dell’evento scientifico e culturale con altri colleghi dell’Ateneo fra cui il direttore del centro di ricerca Crispel Prof. Carlo Colapietro – a partire dalla definizione delle coordinate dell’analisi e dalla individuazione dei termini dei vari problemi che abbiamo sul tappeto: mi riferisco essenzialmente alla difficoltà di bilanciare, da un lato, la posizione dell’utente del SSN il quale vanta un ampio ventaglio di primari diritti e facoltà, quali l’equità nell’accesso alle cure essenziali e a quelle innovative o sperimentali, la libertà di sottoporsi al trattamento terapeutico e di scegliere il luogo e il prestatore della cura, il diritto alla riservatezza dei dati sensibili, l’interesse al corretto uso delle risorse pubbliche, il diritto ad una adeguata regolamentazione del sistema di assistenza sociosanitaria, ecc…; e, dall’altro, la posizione del decisore pubblico il quale programma e finanzia il fabbisogno di salute nel vincolo, anche di matrice europea, del rispetto degli equilibri di bilancio e andando alla la ricerca dei più idonei meccanismi di contenimento dei costi e di razionalizzazione della spesa, fra i quali vanno menzionate le esperienze dei piani di rientro, che oggi non riguardano più soltanto le regioni ma anche le aziende dei servizi sanitari regionali, del finanziamento a tariffa delle prestazioni, della definizione dei livelli essenziali di assistenza, delle prestazioni sanitarie imposte, del trattamento dei dati personali per finalità di governo della spesa e di ricerca scientifica, degli acquisti centralizzati di beni e servizi e di farmaci, ecc… Il tutto, in un contesto in cui a livello territoriale le amministrazioni regionali utilizzano la leva dell’organizzazione per specificare e modulare l’effettività del diritto alla salute, basti qui pensare al capitolo dei prontuari e dei percorsi terapeutici, ed influenzano la tenuta del sistema attraverso un’offerta di servizi diversificata che genera un flusso significativo di pazienti misurato da una cospicua mobilità regionale, in attesa che si diffonda una più consapevole cultura delle cure transfrontaliere».
«Il recente fallimento della proposta referendaria che mirava ad inserire la tutela della salute fra le materie in cui il legislatore statale ha competenza in via esclusiva è caduto in un’epoca di fermento legislativo, un’epoca in cui sono intervenute l’approvazione della Legge Gelli e dei nuovi Lea – conclude Fares, evidenziando il carattere interdipartimentale e multidisciplinare dell’iniziativa accademica, che vedrà coinvolti anche autorevoli esperti clinici ed economisti come i proff.ri Antonio Gasbarrini e Federico Spandonaro – un’epoca in cui si discute su come valorizzare ancora e replicare il piano messo in campo per la eradicazione dell’epatite C e in cui continuano ad agitarsi molti dei nodi irrisolti che ruotano intorno al nucleo essenziale del diritto alla salute, fra cui si possono ricordare il tema contabilistico della armonizzazione dei bilanci, il problema delle relazioni fra i livelli di governo e degli effetti del federalismo fiscali, la sfida dei livelli di effettività in rapporto alla modalità di finanziamento del sistema sanitario, la complessa coniugazione della ospedalità privata con quella pubblica, il ruolo delle assicurazioni e il capitolo ancora inesplorato del ricorso ai fondi integrativi in grado di ampliare la copertura dei bisogni e di ridurre la spesa sanitaria out of pocket»
Parteciperanno elle giornate di studi, fra le varie autorità, l’ex Ministro della Salute ed attuale componente del CSM Prof. Renato Balduzzi e il Presidente della Sezione di controllo regionale del Lazio della Corte dei Conti Dott. Carlo Chiappinelli.