Il caso. Presentato l’emendamento al decreto Sblocca Italia per scongiurare la paralisi delle prestazioni dei privati accreditati. Gli esponenti Fi in Parlamento: dare la possibilità alla Regione di trovare risorse fino a fine anno
Gerardo Ausiello (pag. 41)
C’è uno spiraglio per scongiurare l’ennesima emergenza sanitaria in Campania, quella dei tetti di spesa in esaurimento. Ad aprirlo è un emendamento che Forza Italia, attraverso il capogruppo in commissione Bilancio Rocco Palese, ha presentato in queste ore al decreto sblocca-Italia. Di che si tratta? Di una norma ad hoc, il cui contenuto è stato anticipato dal Mattino, che, se approvata, consentirà alla Regione di stanziare risorse aggiuntive per garantire le prestazioni sanitarie (analisi, radiografie e quant’altro) fino al 31 dicembre. In caso contrario il governatore Stefano Caldoro avrà, per sua stessa ammissione, «le mani legate». Già, perché i fondi in cassa ci sono ma l’ente di Palazzo Santa Lucia non può spenderli a causa dei vincoli fissati dal piano di rientro dal deficit. Un clamoroso paradosso. Così i parlamentari campani, raccogliendo l’appello lanciato proprio dal presidente della giunta, si sono mossi tempestivamente. In primis il senatore Vincenzo D’Anna, che è pure presidente nazionale di Federlab, l’associazione dei laboratori, ma anche il deputato Paolo Russo e i parlamentari di altre forze politiche.
Cosa prevede, dunque, il testo? Che «al fine di garantire un adeguato livello di erogazione dei servizi sanitari, nelle Regioni sottoposte a piano di rientro, qualora sia stato certificato un avanzo rientrante nella disponibilità del bilancio, a decorrere dal primo gennaio 2014 gli obiettivi finanziari possono essere conseguiti su altre aree della spesa sanitaria, fermo restando l’obiettivo dell’equilibrio economico». Tecnicismi a parte, la norma consente alla Regione di stanziare fondi aggiuntivi per coprire il buco determinato dall’esaurimento dei budget. In questo modo i cittadini non saranno costretti a pagare di tasca propria gli esami a tutela della loro salute. A conti fatti, secondo gli esperti per garantire le prestazioni da ottobre a dicembre serviranno circa 50 milioni di euro. Naturalmente, ammesso che alla fine l’emendamento venga approvato, servirà il tempo necessario per la discussione e per il via libera in aula. Si rischia pertanto di avere ugualmente un periodo di tempo senza coperture, ma evidentemente più breve del previsto. In attesa che si risolva il nodo dei tetti di spesa, la Regione sta lavorando ad altri fronti aperti. Come lo sblocco del turn over, che dal primo gennaio dovrebbe consentire l’assunzione di mille nuove unità nelle aziende sanitarie e ospedaliere in maggiore sofferenza. E poi c’è l’ipotesi di riduzione dei ticket avanzata da Caldoro, che pure fa discutere. «Ma non sarebbe una grande conquista – avverte Bruno Accarino, responsabile regionale del Sindacato nazionale radiologi – perché in Campania otto cittadini su dieci non pagano il ticket mentre la restante parte può permettersi di sostenere questa spesa. Con un’eventuale rimodulazione del ticket, insomma, non si farebbe nulla per le fasce deboli mentre si aiuterebbe chi non ne ha bisogno. Quanto ai tetti di spesa, il problema è a monte perché ogni anno va fatta una programmazione che tenga effettivamente conto delle esigenze della popolazione. Infine i controlli: ben vengano – aggiunge Accarino – perché noi siamo i primi a voler individuare i trasgressori». D’Anna rincara la dose: «I laboratori sono erogatori e non prescrittori, noi facciamo ciò che i medici prescrivono, quindi pensare che siano i centri accreditati la fonte degli sprechi è un grave errore».