«Sono stato un estimatore e un sostenitore di Vincenzo De Luca ma sulla sanità ha toppato». Vincenzo D’Anna, già senatore della Repubblica, oggi è presidente nazionale dei biologi ma soprattutto – alle scorse elezioni regionali – ha consegnato a Vincenzo De Luca circa 46mila preferenze con la sua «Campania in Rete». Ma oggi manifesta «dispiacere e preoccupazione», per quanto riguarda la sanità. «Avevamo chiesto un migliore assetto della sanità: via compiacenze, via clientele ed invece assistiamo solo a chiacchiere e bugie». L’ultima? Riguarda le prestazioni di laboratorio e l’annuncio di ieri di Vincenzo De Luca di «aver evitato ogni interruzione», grazie ad un anticipazione ai laboratori accreditati. «È un nuovo annuncio clamoroso che genera ulteriormente ambiguità. La garanzia delle erogazioni delle prestazioni non trova riscontro alcuno – rincara il senatore Vincenzo D’Anna – O De Luca ci mostra le correzioni nell’atto di programmazione sanitaria oppure sono nuove dichiarazioni campate in aria». Con un aggravante in più, continua D’Anna: «Si gioca con la salute dei cittadini della Campania». Quanto all’annuncio dei controlli e dell’intesa con la Guardia di Finanza, D’Anna dice: «Oramai i danni sono stati già fatti». E secondo gli elementi in mano all’ex senatore, il problema nasce proprio da Salerno: «Qui i controlli non sono stati mai fatti. Mentre a Napoli, Caserta ed Avellino ci sono stati dei blocchi dopo i controlli sulle prestazioni, a Salerno si è proseguito. Anzi si è permesso ai napoletani di venire a pescare qui. Quindi io credo che non occorra la Guardia di Finanza ma quella Costiera». Ancora una volta, prosegue, «lancio al presidente della giunta regionale un invito alla serietà, alla coerenza e alla concretezza. Ci faccia vedere la programmazione della sanità, ci indichi i dati e i rimedi che fino ad ora è stato tutto sbagliato». E non si dica, avverte D’Anna, «che ci sono maggiori prestazioni da parte dei campani. I dati parlano chiaro: in Campania le analisi di laboratorio ammontano a 9 esami pro capite, rispetto alla media nazionale che è di 14. Quindi non c’è nessuno sforamento, anzi siamo al di sotto del trend nazionale».