Querelle tra giunta regionale, opposizione e titolari di laboratori d’analisi. Dopo le accuse lanciate dalla Ciarambino, l’ex senatore D’Anna difende Feder «Manca il 25% dei fondi per le prestazioni No a soluzioni poliziesche di De Luca» II presidente nazionale: «Quello del Governatore è un modo pedestre di valutare le situazioni» E’ subito querelle tra giunta regionale, opposizioni e titolari di laboratori d’analisi. Ad affondare il dito nella piaga sempre aperta del blocco dei finanziamenti delle prestazioni laboratoriali erogate dalle aziende private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale è stato il capogruppo in consiglio regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino. La leader campana dei pentastellati ha infatti manifestato disappunto verso la gestione della problematica da parte della giunta nel corso di un question time in consiglio regionale. “Da un lato abbiamo registrato, come accade ormai ogni anno, il blocco delle prestazioni da parte di quasi tutte le Asl regionali per l’esaurimento dei tetti di spesa, dall’altro ci risulta incomprensibile che l’Asl di Salerno abbia continuato a consentire l’erogazione di prestazioni laboratoristiche, mangiandosi di fatto anche il budget di altre aziende sanitarie e producendo uno sforamento dei tetti di spesa di ben 2,8 milioni”, ha infatti dichiarato la Ciarambino. Nel mirino dunque è finito lo sforamento dei budget da parte delle aziende private convenzionate, “approfittando” del passaggio, a partire dal mese di agosto, da un sistema di remunerazione trimestrale ad uno di tipo annuale. La Ciarambino ha invocato “l’applicazione di criteri più rigorosi di controllo e di rendicontazione delle prestazioni laboratoristiche” oltre che una “definizione chiara del fabbisogno”. Secondo la consigliera del Movimento, che ha annunciato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti a riguardo, la scarsa trasparenza nella rendiconta- zione della spesa sarebbe alla base del sostentamento puramente strumentale fornito dall’Asl Salerno a due laboratori che, detenendo una fetta maggioritaria del mercato, sarebbero quantomeno non ostili a lobby del settore. Critico verso l’operato della giunta regionale è stato anche l’ex senatore di Ala Vincenzo D’Anna, in passato presidente regionale della Federlab, associazione di categoria rappresentativa dei laboratori di analisi accreditati, oggi Presidente dell’Ordine nazionale dei biologi. D’Anna ritiene infatti che la problematica della carenza di fondi perle aziende sanitarie convenzionate sia grave a monte, e che nonostante il passaggio da un sistema di remunerazione ad un altro “la coperta resta sempre corta”. La giunta regionale, secondo l’ex parlamentare, sarebbe responsabile della messa in campo di “arzigogoli burocratici” aventi fini esclusivamente propagandistici. “Manca il 25% di fondi per le prestazioni ambulatoriali”, ha aggiunto D’Anna, “e non è con soluzioni poliziesche, come quelle a volte annunciate dal governatore, che si può risolvere il problema di una oggettiva scarsità delle risorse”. Controllo di eventuali fenomeni di abuso dei rimborsi si, dunque, ma senza una repressione totale. “Quello di De Luca è un modo pedestre di valutare la situazione”, ha chiosato il presidente nazionale dell’ordine dei biologi.