Nei giorni scorsi, presso il suo studio legale, abbiamo incontrato l’Avv. Enzo Paolini per avere chiarimenti sull’iniziativa del DG Scarpelli dell’ASP di Cosenza in merito a presunte cifre avute in eccesso dai laboratori dal 2007 al 2009.
Come già precisato nella precedente notizia pubblicata sul sito ASA, l’avv. Paolini aveva già impugnato la determina 32/2013 dell’ASP di Cosenza, con cui il DG dava mandato ai propri uffici di calcolare le cifre date in più ai laboratori non tenendo conto del tariffario Bindi e dello sconto.
Con tale ricorso è stata chiesta, come avviene di rito, la sospensiva. Tale richiesta è stata respinta dal TAR circa una settimana fa.
Ciò, in realtà, avviene ormai da anni visto che il Tar Calabria ritiene che, quando si tratta di questioni economiche, il danno irreparabile che giustificherebbe la sospensiva è sempre risarcibile, motivo per cui non viene mai concessa.
Tale rigetto, quindi, non ha destato nessuna sorpresa né preoccupazione.
E’ evidente che solo quando la discussione al Tar andrà nel merito, avremo il risultato che conta.
L’avvocato precisava, inoltre, che la lettera non dovrebbe comportare alcuna iniziativa di recupero economico da parte dell’ASP in quanto è obbligata ad attendere il risultato finale del ricorso.
Detto ciò, è ovvio che, pur non correndo alcun rischio nell’immediato, dobbiamo sollecitare l’esito dei precedenti ricorsi già avviati con vari avvocati sulle questioni principali che spesso vengono sottaciute
L’avv. Meo di Federlab Italia, infatti, ha presentato in data 10 maggio scorso un’istanza di fissazione, dell’udienza al Consiglio di Stato, sul ricorso riguardante il contratto 2010 e la famosa circolare Pezzi (nota prot. 23062 del settembre 2010) che stabiliva che le tariffe erano quelle Bindi scontate del 20%.
Nei prossimi mesi, quindi, si chiarirà una volta per tutte la faccenda che riguarda le tariffe degli anni passati, sulla quale vicenda siamo molto fiduciosi,ma non abbiamo certezza di accoglienza delle nostre tesi.
A tal proposito vogliamo ricordare, non per polemica, che la vicenda del tariffario pregresso (2007 – agosto 2011) si sarebbe potuta risolvere quando nel 2011 il Gen Pezzi convocò le associazioni per fare il tariffario regionale e tre delle quattro associazioni ( ASA, Federlab ed SBV) offrirono il proprio consenso alla sottoscrizione del nuovo tariffario SOLO A PATTO CHE SI FACESSE CHIAREZZA DEFINITIVAMENTE SULLE TARIFFE DEL PASSATO.Tutto ciò è certificato nei verbali che furono sottoscritti da tutti e tutti coloro che ne hanno voglia possono facilmente verificarlo.
Nella consapevolezza che il problema tariffe 2007 – 2009 è un problema che interessa e deve interessare tutta la Regione Calabria e che non può essere liquidato come una vocenda che interessa l’una o l’altra ASP, teniamo a precisare:
E’ successo a Crotone che l’ASP ,già nel corso dell’anno 2012, senza procedimenti amministrativi, ha trattenuto una somma pari al 30 – 35% del budget 2012 e continuerà a trattenere la stessa percentuale sul budget 2013 per eventualmente recuperare la differenza tariffaria 2007 -2009. Far passare una tale violenza amministrativa come un legale accordo o un successo di categoria ce ne vuole………..!!!
Qualche nostro associato (o dovremmo dire “ex associato”?) dimentica che quando ASA, Federlab ed SBV verbalizzarono che sull’assegnazione dei tetti di spesa sull’A S P di Cosenza c’era un errore di 1.5 milioni di euro in meno, e che l’ammanco avrebbe penalizzato gli erogatori del territorio di tutte le branche non c’è stato sostegno o proposta di mediazione da parte di alcuno.
Si dice che solo nell’ASP di Cosenza ci siano differenze riguardo l’erogabilità degli esami secondo la classificazione di ciascun laboratorio. E’ falso.
Tale problema riguarda l’INTERA REGIONE CALABRIA. A solo titolo di esempio, in qualche Distretto della Regione Calabria, ai laboratori generale di base viene riconosciuto non solo Ft3 ed Ft4 ma anche il PSA, cosa che non avviene altrove…
Stiamo insistendo sugli uffici regionali affinché, una volta per tutte, vengano classificati tutti gli oltre 700 esami previsti dall’attuale nomenclatore visto che i vigenti allegati della LR 9/84 classificano circa la metà degli esami.
E’ bene ricordare,infatti, che solo la Regione ha il potere di compiere questo atto, qualsiasi iniziativa di un’ASP non produce alcun effetto, lo abbiamo detto in riunioni ufficiali e lo ribadiamo oggi, chiaramente, in questa nostra informativa. Rifare la classificazione degli esami significherà identificare con chiarezza chi può fare cosa.
Tra l’altro da sempre l’ASA e Federlab (ribadiamo anche questo così come abbiamo sempre fatto ai “tavoli ufficiali”)sono favorevoli ad un ampliamento degli esami di competenza dei laboratori Generali di Base, in quanto oggi la strumentazione e l’organigramma di base consentono di eseguire molti più esami del passato.
Le problematiche, al di la di qualche pretestuosa ipocrisia, del nostro settore non sono, purtroppo, solo queste.
Affrontarle è difficile ed una delle condizioni necessarie affinché si possa raggiungere qualsivoglia risultato non è l’unità della categoria, ma l’unità di intenti per regolamentare il settore ambulatoriale della sanità privata accreditata che è parte integrante della sanità pubblica.
ASA, Federlab ed SBV già da tempo, pur con le proprie rispettive autonomie, cercano di viaggiare su un unico binario confrontandosi quotidianamente su ciò che affligge il nostro settore.
Riteniamo che gli obiettivi da raggiungere siano i seguenti:
TETTO REGIONALE DI BRANCA: nel rispetto di quanto previsto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nonché della circolare del direttore della programmazione del Ministero dr. Bevere che invita la Regione calabria ad adottare il modello campano, devono sparire i budget ai singoli erogatori e sparire i confini provinciali.
Tutti devono poter lavorare in base a delle regole uguali per tutti ( la capacità operativa massima) remunerati da un unico capitolo di spesa regionale.
RIPRISTINO DEL TETTO REGIONALE DI 80 MLN DI EURO al netto della compartecipazione dell’utenza, tetto previsto dalla prima delibera del Piano di Rientro, la DGR 945/2009, che è sceso agli attuali 70 mln circa solo perché si è voluto consolidare il valore delle prestazioni rese dai privati accreditati con le tariffe regionali scontate, tesi da noi confutata al TAR. Al di là dell’esito del ricorso, non appare corretto considerare come tetto invalicabile un limite che è sub- iudice. Nessun ostacolo dal Tavolo Massicci, a nostro parere, avrebbe avuto il mantenimento del tetto previsto dalla delibera di Piano di 80 mln di euro, a prescindere dal profilo tariffario. Tale tetto deve allora essere ripristinato, anche in virtù dell’attuale sospensione del tariffario ministeriale che farà esplodere il valore della nostra produzione complessiva regionale.
RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DELLE STRUTTURE : al di là del modello che verrà scelto dalla Regione, non è pensabile che possa andare in vigore dalla sera alla mattina. Le associazioni sono state solerti nel fare proposte sin dal 2010 ed anche prima, ripresentate più volte in questi ultimi anni, senza che la Regione abbia dato una qualche risposta.
Le sollecitazioni del tavolo Massicci portano, però, a ritenere che qualche iniziativa sia prossima.
Qualunque essa sia, non è ammissibile che possa trasformarsi in un trauma che porti alla chiusura forzata delle strutture con perdita di assistenza alla popolazione e di posti di lavoro.
Ogni provvedimento dovrà essere concertato anche per un’adeguata introduzione temporale.
PAGAMENTI AUTOMATICI: i pagamenti in acconto sulle nostre competenze dovranno avere pari dignità degli stipendi dei dipendenti delle ASP.
Noi eroghiamo un servizio pubblico a gestione privata. Abbiamo la stessa dignità delle strutture ambulatoriali direttamente gestite e in quanto tali, abbiamo diritto a ricevere un’erogazione costante di risorse a fronte dell’attività che rendiamo quotidianamente alla popolazione.
Riteniamo che su questi punti non possano esserci contrarietà e reticenze e che si debba trovare un’uniformità totale di vedute onde portare avanti con fermezza la lotta presso le autorità regionali.
Persone, personalità o personaggi che inseguono interessi, di volta in volta, a loro compiacenti, possono ritenersi al di fuori delle nostre Associazioni
ASA – FEDERLAB CALABRIA – SBV