In riferimento alle adottande nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale,Vi rappresentiamo l’attività svolta da FederLab Italia, alla data odierna, nei confronti del Ministero della Salute.
Il Ministero della Salute in data 31 marzo 2016 convocò le Associazioni di Categoria maggiormente rappresentative della Specialistica Ambulatoriale e della Ospitalità Privata al fine di illustrare criteri, tempi e procedure per le nuove tariffe, espressamente dichiarando che le dette nuove tariffe sarebbero state adottate nel rispetto dei criteri posti dall’art. 8 sexies del DLgs 502/1992 (id est: correlazione costi/tariffe), e con il coinvolgimento “nel lavoro” delle Associazioni di Categoria che avrebbero dovuto individuare aziende o gruppi di esse, che potessero dare informazioni sui costi sostenuti e sui volumi di prestazioni erogate.
Federlab Italia ha assolto al suo compito, e ha individuato alcune strutture sanitarie aziende che rispondevano ai criteri richiesti, inviando i relativi dati.
Sennonché, solo a distanza di un anno dalla indicata riunione del 31/03/2016, il Ministero ha convocato nuovamente le Associazioni di Categoria per la data del 31/03/2017, senza che nelle more l’amministrazione competente avesse dato la benché minima notizia dell’evolversi, ovvero dell’elaborazione dei criteri e dei dati indicati come necessari per la formazione delle tariffe, nell’ambito di un procedimento, dichiarato e asserito, dallo stesso Ministero, come partecipativo (con il coinvolgimento delle Associazioni di Categoria), ma soprattutto previsto come tale dalla normativa di settore.
E infatti, solo alla predetta riunione del 31 marzo u.s., il Ministero della Salute ha informato le Associazioni che il nuovo nomenclatore tariffario, di imminente adozione, sarebbe stato elaborato prendendo come riferimento i costi di quattro strutture pubbliche (tra cui le Regioni Emilia Romagna e Veneto) i cui volumi di prestazioni vanno da 5 a 11 milioni.
Alla predetta riunione, è stata depositata una nota con la quale sono stati evidenziati l’inerzia e la carenza del Ministero nella necessaria attività istruttoria di definizione delle nuove tariffe, anche in violazione della garanzia partecipativa delle associazioni, anche in relazione al notevole lasso di tempo trascorso.
Pertanto, alla successiva riunione del 12 aprile u.s., è stato depositato agli atti una nota con la quale sono state stigmatizzate e contestate le risultanze della citata riunione del 31 marzo, evidenziando la assoluta violazione dell’art.8 sexies del Dlgs 502/1992, atteso come le strutture prese a parametro di riferimento non fossero assolutamente rappresentative del comparto dei laboratori accreditati – che infatti in questo modo subiscono un ulteriore abbattimento delle proprie tariffe – , anche tenendo conto del principio della soglia minima di efficienza, prevista dall’accordo tra lo stato e le Regioni del 23 marzo 2011.
E il giorno immediatamente successivo alla riunione del 12 aprile, si è, altresì, notificato al Ministero una istanza di accesso agli atti per conoscere tutti gli atti, i documenti, i dati e gli studi elaborati, e che sono stati posti a base del documento di presentazione delle nuove tariffe consegnato alle Associazioni di Categoria, nonché l’analisi dei costi delle strutture pubbliche utilizzate dal Ministero della Salute per la determinazione delle nuove tariffe, onde accertare il rispetto della metodologia di definizione delle nuove tariffe, come imperativamente imposta dall’art. 8 sexies del Dlgs 502/1992.
Contestualmente, sono state inoltrate separate istanze di accesso agli atti a ciascuna delle quattro strutture pubbliche che il Ministero ha preso a parametro di riferimento, ovvero la Azienda Ospedaliera di Padova, il LUM di Bologna, la ASL di Treviso e AUSL della Romagna – Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna, al fine di conoscere i costi di dette strutture, poi utilizzate dal Ministero.
Il Ministero ha risposto alla istanza di accesso del 13 aprile u.s., con nota 0013758 del 4/05/2017, di fatto negando l’accesso richiesto, con la seguente motivazione: “atteso che il procedimento di determinazione delle tariffe di cui all’art. 8 sexies del DLgs 502/1992 è ancora in corso, l’esame delle residue richieste è differito fino alla adozione del decreto conclusivo”.
Avverso la predetta nota di risposta, si sta già predisponendo il ricorso che verrà notificato a breve.
E’ evidente, infatti, che prevedendo la normativa di settore, come riconosciuto dallo stesso Ministero, una partecipazione delle Associazioni di Categoria alla definizione delle nuove tariffe, le dette Associazioni, affinché la loro “partecipazione” possa dirsi effettiva e non una vuota clausola di stile, devono conoscere i dati “prima” che le nuove tariffe siano determinate, onde potere valutare il rispetto dell’art. 8 sexies (id est: principio istruttorio di correlazione tra costi e ricavi).
Per gli accessi notificati alle quattro strutture pubbliche sono ancora in corso, invece, i termini di legge (trenta giorni dalla notifica) entro i quali le strutture hanno possibilità di rispondere.
Scaduti i detti termini, in caso di silenzio rifiuto, la Federlab Italia provvederà a notificare ricorso; in caso, invece, di risposta, si valuterà in relazione al contenuto della risposta stessa.
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